MUSICA NELLA VALLE

Questa sezione è dedicata principalmente alla canzone "Badde lontana" e ai suoi 50 anni di storia.

Nell'ultima parte trovate gli artisti del canto sardo a chitarra di San Lorenzo: Giuseppe Chelo e Antonio Mannu, cantadores, Giovanni Migheli, chitarrista. Inoltre, Giuseppe Migheli e Luca Cozzula, cantadores.

                 Antonio Costa e Antonio Strinna, autori di Badde lontana, davanti al mulino di  Annalisa Pisano.


Copertina della canzone BADDE LONTANA. Testo: Antonio Strinna - Musica: Antonio Costa.  Anno di composizione: 1972 - Anno di registrazione: 1974. Esecutori: I BERTAS. Casa discografica City Record, Milano.

Chi conosce bene questa canzone sa che la sua storia è nata qui, a San Lorenzo, anche se poi si è diffusa decisamente oltre i suoi confini. 

Chissà, forse perché il suo tempo, animato dalla musica, non è soltanto il nostro tempo, quello di un solo luogo, di una sola comunità. Come la canzone, appartiene a tutti. 

BADDE LONTANA  -  Bertas  -  City Record


RITORNO ALLA VALLE - Antonio Strinna

L'ho rivista, la casa, orfana di vita,
senza più tetto, soltanto muri cadenti,
eppure non aveva tristezza, se ne stava
abbracciata alla natura e ora anche a me.

L'ho rivista sotto il sole di maggio
la casa con il bambino nella culla,
tutt'intorno la cantilena del ruscello.
E intanto che ascoltavo il suo abbandono
- silenzio ininterrotto e lievissima solitudine -
mi chiedevo dov'ero stato in tutti questi anni,
lontano da lei, dal suo destino senza tempo.

Dov'ero stato senza mai sapere
che senza di lei non ero che un orfano?
L'ho rivista, la casa, di ombre vive,
e per ogni sguardo c'era una lacrima
nuda e discreta. Ad ogni respiro
capivo di non essere mai andato via
da quella valle così lontana, così vicina.
Solo una canzone aveva lasciato la valle
portando il suo dolore confuso alla festa.

 

BADDE LONTANA 

BERTAS  -  City Record


BADDE LONTANA - Storia di una madre e del suo dolore.

Era il 20 marzo 1957, e a San Lorenzo, frazione di Osilo, un bambino di appena dieci mesi lasciava per sempre la sua valle. Un enorme masso staccatosi dalla collina sfondò il tetto della casa nella quale viveva coi suoi genitori e lo uccise, mentre dormiva nella sua culla.

Ma Pietro Pisano, questo il suo nome, non è il protagonista di Badde Lontana, e neppure la valle che dà il titolo alla canzone: il soggetto principale è la madre del bambino. La quotidianità di questa madre di famiglia era il riflesso delle tante altre madri della 'valle lontana'. Al tempo della disgrazia, i genitori del bambino facevano i mugnai e casa e mulino, come per il resto della comunità, erano una cosa sola, un unico edificio.

Antonio Strinna, autore del testo, chiarisce il motivo per cui il suo pensiero si è concentrato proprio su questa figura femminile, la canzone è nata in un modo irrazionale, suggerita dalla madre del bambino, in sogno: «Dieci anni dopo, mi ritrovai alla festa in onore di San Lorenzo. Lo spettacolo della serata prevedeva l'esibizione di una band di Sassari, i Bertas. Prima ancora che la band iniziasse a cantare, mi sono messo a cercare in mezzo alla folla i volti dei genitori del bambino, specialmente quello della madre. Non c'erano. Alla fine, la mia immaginazione è riuscita nel suo intento. Così, credevo di vedere la madre, persino i suoi occhi. Per me la donna era proprio lì, fra la gente. Assediata dall'allegria della festa e tentava di dimenticare che quella stessa valle le aveva ucciso un figlio di pochi mesi. Intanto rivedeva nuovamente il masso precipitare dalla collina sino a raggiungere la valle, il suo mulino, sfondare il tetto e infine piombare sopra la culla. E rivedeva anche se stessa mentre era impegnata a lavare i panni nel vicino torrente. E il marito, che invece lavorava in campagna. Aiutata dalla valle, la stessa che le aveva portato via il suo bambino, e poi anche, in modo sicuramente particolare, dal suo santo: San Lorenzo».

Il mulino diroccato dove è morto il bambino nella culla.

BADDE LONTANA   -   Spartito   

Armonizzazione per Coro maschile, disponibile per chiunque ne fosse interessato. Disponibile è anche, per chi ne faccia richiesta, l'armonizzazione per coro misto. Lo spartito qui pubblicato, completo di testo e autografato, è stato redatto da Antonio Costa nel 1974, due anni dopo la composizione. (antoniostrinna@gmail.com).


BADDE LONTANA  Prima registrazione, 1974 -  City Record Milano   -   I BERTAS  -  Voce solista Giuseppe FIORI.


BADDE LONTANA  Seconda registrazione dei BERTAS.  Voce solista Enzo PABA.

BADDE LONTANA  -  Angelo MELIS e la Trigamus band


BADDE LONTANA eseguita dal Coro BARBAGIA di Nuoro, teatro regio di Parma. Voce solista Gioacchino Scrugli. 



BADDE LONTANA eseguita da Sabrina MUSIANI sul canale nazionale ITALIA TV

L'arrangiamento della canzone è di Marco PIRAS (Bertas). 


BADDE LONTANA   Strinna - Costa  TONY DE ROSAS

Una interpretazione particolarmente intensa.


BADDE LONTANA  -  Coro LAVAREDO, di Padova, in tournee ad Alghero.

Fra gli altri eseguono o hanno eseguito BADDE LONTANA: I Bertas, Corale Canepa, Piero Marras, Coro Barbagia di Nuoro, Coro di Nulvi, Almunia, Coro di Ossi, Giuliano Marongiu, Coro Lavaredo di Padova, Doc Sound, Corale G. Sedda di Livorno, Corale Concordia Vocis di Tempio Pausania, Corale di Pordenone, Corale Cristallo di Roma, Veronica Pisano, Coro di Putifigari, Coro di Bovisio Masciago, Corale Rossini di Sassari, Carla Cocco, Tinamaria, Coro di Iglesias, Coro di Dolianova, Coro di Tratalias, Coro di Isili, Coro di Parenti (Cosenza), Collettivo mazzulata, Ensemble KOR, Angelo Melis e la Trigamus band, Stefania Deluigi, Emanuela Biancu, Coro Liceo Scientifico Cagliari, ecc.  BADDE LONTANA viene eseguita anche in molti paesi stranieri.  


                 NON  SOLO  BADDE  LONTANA .....

PENSENDE A TIE   Strinna - Costa    I BERTAS   Registrazione 1977  City Record


NINNIDU SILENZIOSU  Simon - Strinna    CD MISTERIOS  

Voce solista ANDREA PARODI   -   Coro degli angeli


ISTELLA MIA  Strinna - Costa   CORALE CANEPA  con l'orchestra filarmonica di Tokio Tournee in Giappone,  Natale 1989.


DULCHE TERRA MIA   Strinna - Costa    CORALE CANEPA  SASSARI


PERAULAS    Strinna - Oggiano    MARIA GIOVANNA CHERCHI

Brano dedicato alle vittime di Nassirya


CAMINENDE (dal CD Omine omines) Testo: Strinna  -  Musica degli ERA  

Corale OROLACHE  Voci nel Blues - La Maddalena


SU BALLU  DE  S' ALLEGRIA   Strinna - Oggiano    FABULAS


MAMA FIDELE    Strinna - Piras   CARLA DENULE


SONNIU E MARRANIA    Strinna - Piras   CORALE OROLACHE VOCI NEL BLUES

Sigla musicale della trasmissione televisiva "Sardegna Canta".


  AVE MARIA BELLA  Strinna - Costa - Da:  SA MISSA  -  I BERTAS  -  CORALE CANEPA 


ZENTE MIA     Strinna - Carboni      I  FALO' 

Sigla musicale della trasmissione televisiva "Buona Sera Sardegna".


NON SOLO ANTONIO STRINNA

LE  TRADIZIONI  A  SAN  LORENZO 

Come ad Osilo e negli altri paesi vicini, a San Lorenzo le tradizioni vissute nelle case, in quasi tutte le famiglie, riguardavano la produzione dell'orbace e dei tappeti, del pane, della pasta e dei dolci, ma molto più diffusamente la produzione della farina, grazie ai tanti mulini presenti nella valle. Di tutto questo, oggi, rimane ben poco. Il cambiamento sociale e culturale, insomma le attività lavorative ed economiche, hanno cancellato gran parte di queste tradizioni. Ma sono stati anche i cantadores e sonadores, una volta, a caratterizzare questo borgo: Giuseppe Chelo, Antonio Mannu, Giuseppe e Giovanni Migheli e Luca Cozzula hanno costituito una luminosa tradizione che è durata all'incirca mezzo secolo. Infine, potremmo dire in cima alle tradizioni di San Lorenzo, troviamo la religiosità, la fede, l'ospitalità e l'amore per il prossimo. 

CANTO SARDO A CHITARRA 

La maggior parte degli studiosi ritiene che il canto sardo a chitarra abbia avuto origine, in forma ancora da perfezionare, all'inizio del '900. Altri lo fanno risalire, in qualche modo, alla seconda metà dell'800. Per quanto riguarda, invece, la sua vasta diffusione pubblica, in occasione delle feste patronali, c'è una targa posta in una piazza di Bonnanaro -la piazza del vecchio ufficio postale-, che attesta ufficialmente lo svolgimento della prima Gara di canto sardo a chitarra. La data è quella del 10 febbraio 1915, per la festa di san Sebastiano. A quella gara parteciparono i cantadores Gianuario Soggiu e Raffaele Solinas di Bonnanaro, 48 Candida Mara di Nulvi e Paolo Deriu di Ozieri, ad accompagnarli con la chitarra c'era il sassarese Michelino Cossu. E a San Lorenzo? A San Lorenzo il canto sardo a chitarra divenne presto familiare, sino ad essere considerato di casa, considerata l'accoglienza e la frequentazione diretta di questo canto, sia pure a livello dilettantistico, da parte degli abitanti della valle. Una frequentazione che sfociò negli anni '60 con l'esordio sulle piazze di quasi tutta l'isola del cantadore locale Giuseppe Chelo, il quale non tardò ad affermarsi, a ricevere apprezzamenti e consensi ovunque si esibisse, in Sardegna, nella penisola e all'estero. In sintesi la sua biografia. 

Nato a Sassari nel 1938, Giuseppe Chelo è comunque considerato osilese, in quanto le sue origini sono proprio di Osilo, precisamente di San Lorenzo. Dopo un periodo di attento e appassionato apprendistato, durante il quale ha ascoltato numerosi cantatori già affermati, Giuseppe Chelo esordisce felicemente a Cargeghe nel 1958, in compagnia di Ciccheddu Mannoni e del chitarrista Adolfo Merella. Dopo l'esordio ufficiale a Cargeghe, Chelo si esibisce a Narbolia, questa volta insieme a Antonio Nuvoli e al chitarrista Nicolino Cabizza. Ma il suo compagno abituale divenne Tonino Canu, la sintonia fra i due era perfetta, e le prestazioni se ne avvantaggiavano visibilmente. Rappresentavano due modi cantare diversi, ma forse proprio per questo le serate ne risultavano arricchite, più brillanti e soprattutto interessanti per il pubblico che li seguiva con grande attenzione e puntualità. La produzione discografica di Giuseppe Chelo è ricca e di qualità, con notevoli consensi di pubblico, che hanno contribuito alla sua affermazione nella gran parte della piazze della Sardegna. 

   Giuseppe Chelo accompagnato da Paoletto Satta (alla fisarmonica) e dal nipote Antonello Chelo (alla chitarra).

Le sue esibizioni sono approdate in Italia e all'estero, con grande successo, come a Francoforte, Dusseldorf, Montecarlo e in altre città europee e italiane. Ricordiamo che come Terzetto sardo, insieme a Canu e Fara, ha inciso diversi dischi con la RCA italiana, a Roma. Con il nome di Duetto logudorese, insieme al chitarrista Pietro Fara, ha poi inciso alcuni brani su 45 giri, sempre negli studi della RCA italiana. Fra questi ha ottenuto un particolare successo il brano dal titolo Mi giamana a soldadu, che risultò di pieno gradimento anche dei più giovani. Oltre a quelle appena ricordate, le registrazioni più importanti le troviamo in un LP, prodotto dalla UP di Roma, denominato "La nuova compagnia della canzone sarda", inciso insieme al cantadore Mario Firinaiu, al chitarrista Aldo Cabizza e al fisarmonicista Peppino Pippia; inoltre, "Canzoni fra i nuraghi", prodotto dalla Aedo, inciso con Pietro Fara e Peppino Pippia; infine, "Cantos tradizionales sardos", prodotto dall'editore Solinas, accompagnato alla chitarra da Antonio Marongiu e alla fisarmonica da Peppino Pippia. 

Giuseppe Chelo ha concluso la sua carriera nel 1989, dopo 33 anni di attività. Muore all'età di 69 anni il 16 ottobre 2007. Il grande cantadore di San Lorenzo non ha lasciato eredi, nel senso che non ha avuto figli. Tuttavia, non sono mancati gli eredi artistici, ad iniziare dal nipote Antonello Chelo, chitarrista. Propriamente di San Lorenzo sono anche Antonio Mannu, cantadore di indubbie qualità canore, a lungo apprezzato dal grande pubblico; anche il padre era un cantadore. Sempre di San Lorenzo, abbiamo già ricordato i fratelli Migheli, Giuseppe e Giovanni, il primo cantadore e il secondo sonadore, quest'ultimo scomparso all'età di 29 anni. Infine, Luca Cozzula e Luigi Pazzola. Anche perché scomparso a soli 29 anni, l'Associazione Culturale Badde Lontana ha deciso di istituire un Memorial dedicato a Giovanni Migheli. Volendolo ricordare anche qui, riportiamo un breve ritratto della sua personalità artistica e insieme umana. 

Nato a San Lorenzo nel 1958, dopo le scuole elementari di San Lorenzo, Giovanni Migheli frequenta il Seminario a Sassari per due anni. Ma poi lo lascia e decide di impegnarsi con qualche lavoro, come fare il barista, prima a Sassari (un bar all'Emiciclo 50 Garibaldi) e poi a Bancali. Proprio qui, a Bancali, conosce Augusto Piroddu, un bravo chitarrista di canto sardo a chitarra. Siamo all'inizio degli anni '70.Suoi maestri, successivamente, saranno anche Bruno e Adolfo Merella, grazie ai quali completerà e affinerà la sua tecnica, la sua formazione chitarristica. La sua preparazione servirà anche ad altri nuovi chitarristi emergenti, anche perché Giovanni Migheli è sempre disponibile e generoso nel passare ad altri i segreti del suo mestiere, oltre che la sua amicizia. Un'amicizia sempre favorita dal suo carattere gioviale, decisamente allegro, talvolta anche scherzoso, burlesco. Comunque un carattere signorile, delicato, mai sboccato né volgare, incapace di offendere.

Del resto, la sua figura appariva così: elegante e distinta, insomma educata e signorile. In fondo, questo era il suo stile, sia dal punto di vista umano che da quello artistico. E lo stile, si sa, è importante nella vita di un uomo. Quello di Giovanni Migheli era uno stile senza fronzoli, sbavature, sempre essenziale, capace di accordarsi al cantadore con la massima naturalezza e armonia. Grazie alla sua accuratezza, aveva sempre la misura giusta per ogni cantadore. Così accadeva puntualmente quando doveva accompagnare Giuseppe Chelo, Antonio Desole, Tonino Canu, Mario Firinaiu, Antonio Porcu e tanti altri. Lo possiamo constatare ancora oggi ascoltando le incisioni alle quali ha partecipato. Incisioni effettuate con Francesco Cubeddu di Bulzi, Ciccheddu Mannoni, Antonio Mannu e Franco Demuro. Ma proprio quando la sua carriera poteva prendere definitivamente il volo, Giovanni Migheli perse la vita a soli 29 anni, il 27 novembre 1987, in un incidente stradale. 

Dopo Giuseppe Chelo, anche il cantadore Antonio Mannu ha dato lustro ad Osilo, in particolare a San Lorenzo. Moltissime sono le piazze che lo hanno visto esibirsi, in Sardegna e nella penisola, e ovunque sono state apprezzate le sue notevoli doti canore. Si è esibito con i più importanti cantadores e strumentisti sardi. Numerose anche le sue registrazioni.  Di sicuro ha lasciato una traccia indelebile nella storia del canto sardo a chitarra.

Non soltanto cantadores e canti tradizionali, come abbiamo appena raccontato, anche la musica leggera ha avuto i suoi artisti qui a San Lorenzo. I Lorens. Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, i Lorens hanno conosciuto il loro momento di gloria. Ne hanno fatto parte: Salvatore Fais, Renzo Pisano, Baingio Pisano, Piero Mannu e Baingio Puggioni. Nella band, ormai trasferita ad Osilo, sono entrati successivamente anche Giovanni Piu, sassarese poi sposato ad Osilo, Giuseppe Lendini e Nino Stella.