MULINI


I MULINI DESCRITTI QUI SOTTO SONO QUELLI, FRA I 36 ESISTITI NELLA VALLE, TUTTORA IN BUONO STATO DI CONSERVAZIONE.


MULINO COMUNALE (ex mulino Gaspa)

Situato alla destra della chiesa di San Lorenzo.

Rif: 468 - Comune: Osilo, fraz. San Lorenzo.

Il sito è individuato nel Catasto del Real Corpo di Stato Maggiore Generale (Catasto De Candia) (tavoletta 12, Comune di Osilo, anno 1849) nonché nella derivata frazione Q1 (Comune di Osilo, Distretto di Osilo), la quale mostra, accanto all'opificio, la presenza di una derivazione proveniente dalla Badde Ottula e, successivamente, convogliata nel Rio San Lorenzo. Il mulino è riportato anche nella cartografia I.G.M. F° 180, in scala 1:100.000 ("Sassari", ril. 1895) e, in particolare, nel dettaglio in scala 1:25.000 (F° 180 III N.E. "Osilo"- Ril. 1895) lungo il Rio dei Molini di San Lorenzo. Nel Foglio 23 in scala 1:2.000 del primo impianto del catasto del Comune di Osilo (ante 1931) l'opificio è presente presso la ponda destra del Rio San Lorenzo.

L'Angius, nei resoconti dei suoi sopralluoghi in Sardegna della metà dell''800, cita, in riferimento all'assenza di asini tra il bestiame manso presente nel territorio, che "La ragione però del difetto si è che gli osilesi hanno gran numero di molini idraulici, principalmente nella valle di s. Lorenzo". La rilevante presenza di mulini idraulici lungo il Rio San Lorenzo è riportata anche nella vecchia carta del Touring Club Italiano in scala 1:250.000 (foglio "Sassari", 1908-1916).

L'edificio in pietra, restaurato, è sede di un piccolo museo dell'attività molitoria. Al suo interno è presente l'impianto completo per la macinazione dei cereali, posto su una pedana rialzata in muratura, e, all'interno di questa, il meccanismo di trasmissione indiretto tipico dei sistemi a ruota verticale. La ruota in legno ricostruita è visibile in corrispondenza all'esterno e, verso questa, proveniente dall'alto, la canaletta in legno che, come l'originale, indirizzava il getto idrico direttamente sulla ruota. L'acqua proveniva dalla sorgente di Ottula.

Il mulino, per poter funzionare normalmente, necessita di ulteriori interventi.


MULINO CHERCHI

Situato a metà del sentiero dei mulini, alla destra del torrente.

Rif: 451 - Comune: Osilo, fraz. San Lorenzo.

Il sito è individuato nel Catasto del Real Corpo di Stato Maggiore Generale (Catasto De Candia) (tavoletta 12, Comune di Osilo, anno 1849). Il mulino è riportato anche nella cartografia I.G.M. F° 180, in scala 1:100.000 ("Sassari", ril. 1895) e, in particolare, nel dettaglio in scala 1:25.000 (F° 180 III N.E. "Osilo"- Ril. 1895) lungo il Rio dei Mulini di San Lorenzo

Nel Foglio 18 in scala 1:2.000 del primo impianto del catasto del Comune di Osilo (ante 1931) l'opificio è presente presso la sponda destra del Rio San Lorenzo. La rilevante presenza di mulini idraulici lungo il Rio San Lorenzo è riportata anche nella vecchia carta del Touring Club Italiano in scala 1:250.000 (foglio "Sassari", 1908-1916).

L'edificio, costruito con pietrame di natura carbonatica, intonacato, e con copertura a falda unica spiovente verso il prospetto frontale, presenta nel prospetto laterale l'impronta del lavorio effettuato nel tempo da una ruota verticale. Nella stessa muratura, caratterizzata dalla tipica conformazione per favorirne il getto dell'acqua dall'alto, è visibile l'asse della ruota.

Il mulino è stato restaurato dagli attuali proprietari alcuni anni fa. La struttura interna è completa ma al momento non è funzionante in quanto è sprovvisto della ruota.


MULINO PISANO

Situato a Fondo Valle, zona Pirastreddu, alla sinistra del Silis.

Rif: 061 - Comune: Osilo, fraz. San Lorenzo.

Il sito è individuato nel Catasto del Real Corpo di Stato Maggiore Generale (Catasto De Candia) (tavoletta 12, Comune di Osilo, anno 1849). Circa allo stesso periodo è riferibile l'indicazione della presenza lungo il corso d'acqua dei "Molini di S. Lorenzo" riportata nel F° 8 "Porto Torres" dell' "Atlante dell'Isola di Sardegna alla scala 1:50.000" (Ril. Alberto La Marmora - Carlo De Candia, 1834-1839).

Il mulino è riportato anche nella cartografia I.G.M. F° 180, in scala 1:100.000 ("Sassari", ril. 1895) e, in particolare, nel dettaglio in scala 1:25.000 (F° 180 III S.E. "Osilo"- Ril. 1895) lungo il Rio dei Mulini di San Lorenzo. Nel Foglio 17 in scala 1:2.000 del primo impianto del catasto del Comune di Osilo (ante 1931) l'opificio è presente presso la sponda sinistra del Rio San Lorenzo.

Il Mulino Pisano è sicuramente uno dei più esemplari opifici dell'attività molitoria del passato. Il piccolo edificio, costruito con pietra di natura carbonatica locale, intonacato, e tetto spiovente a falda unica, presenta nel prospetto laterale una ruota verticale in ferro con getto proveniente dall'alto tramite una canaletta.

Internamente, sopra un'alta pedana in muratura, raggiungibile tramite una scala in legno, è presente l'impianto completo di macinazione, compreso il palanco per il sollevamento e la manutenzione periodica delle macine; sotto la pedana, invece, è visibile il sistema di trasmissione indiretto in ferro collegato con la ruota esterna. In particolare, un meccanismo a coclea trasportava direttamente il macinato ad un buratto adibito alla setacciatura e separazione dello stesso. Il mulino, per tornare alla sua normale funzionalità, necessita della sostituzione della ruota esterna, oltre che dell'acqua.

Dal sito: www.mulinidisardegna.it 


LA GUALCHIERA

Oltre ai mulini, San Lorenzo ha avuto anche delle gualchiere: due, forse tre, tutte situate a fondo valle. Erano sicuramente necessarie per effettuare la follatura dell'orbace prodotto ad Osilo, dai suoi numerosi telati, un orbace apprezzato in gran parte della Sardegna. Erano oltre 900 i telai in funzione, praticamente uno per ogni famiglia; lo afferma il canonico Liperi Tolu nel suo libro OSILO, pubblicato nrl 1913.

La gualchiera era l'opificio, o meglio il congegno, adibito alla follatura della lana, ossia alla sua trasformazione, attraverso l'infeltrimento, in tessuto robusto e impermeabile (orbace). Come nel caso del mulino idraulico, utilizzato per la macinazione dei cereali, anche la gualchiera procurava l'energia necessaria per il funzionamento del meccanismo di follatura attraverso la forza dell'acqua corrente.

Pertanto, anche questo opificio era dotato di una ruota, essenzialmente verticale (almeno in Sardegna), verso la quale veniva indirizzato il getto di acqua corrente proveniente da una derivazione ("gora") che prelevava una parte del flusso idrico direttamente dal corso d'acqua. La ruota, solidale con un "albero a camme", consentiva il movimento alternato dei magli (in genere due) i quali andavano a battere su un paracolpi nel quale venivano disposti i tessuti da ammorbidire, costantemente bagnati con acqua calda.




RETE SENTIERISTICA DELLA SARDEGNA

DA SASSARI - LOGULENTU      A SAN LORENZO - OSILO        La valle dei mulini

08 Febbraio 2022

Come gran parte dei progetti del piano triennale 2019-2021, questo intervento è finanziato con i fondi del POR FESR 2014-2020 (asse VI - Azione 6.6.1. "Interventi per la tutela e la valorizzazione delle aree di attrazione naturale di rilevanza strategica). Conclusione dei lavori: maggio 2023. 

DESCRIZIONE DELL' INTERVENTO

Si tratta di un intervento pubblico di recupero/riqualificazione ambientale: manutenzione della rete viaria rurale per consentire la fruizione dell'area da parte per scopi ricreativi o turistici. Attraverso il tracciato che sarà inserito nella Rete sentieristica Sardegna (RES) si vuole valorizzare questo splendido angolo di territorio sassarese, al confine con l'Anglona; è previsto l'allestimento del sentiero con pannelli, segnaletica verticale ed orizzontale, il ripristino del fondo del sentiero, decespugliamento, potatura laterale e lo spietramento. È inoltre previsto il presidio e la manutenzione semestrale dell'intera infrastruttura, per garantire "vita lunga" a questi sentieri.

Sono interessate le aree note come: Valle dei Muini San Lorenzo - Valle "Pirastreddu" - Ottula e Badde Ottula - Toltu Lude - Acchettas - Funtana Santa Caterina.

Il tracciato 

Il sentiero ricade interamente nel territorio del Comune di Osilo ed è suddiviso in due segmenti:

  1. Parte dalla località Fonte Sa Tumba e prosegue in direzione San Lorenzo; questo primo segmento si raggiunge percorrendo la strada vicinale Logulentu-Badde Tolta in località Fonte Sa Tumba (231 m.s.l.m.) e si sviluppa inizialmente seguendo il profilo delle curve di livello in direzione Nord-Ovest per raggiungere dopo 7.2 Km regione Ottulas (250 m.s.l.m.) alle porte dell'abitato di San Lorenzo. Il segmento raggiunge il punto più elevato (443 m.s.l.m.) a circa 4 Km dalla partenza e presenta tratti con pendenze comprese tra il 10 ed i 25%. Il sentiero si addentra tra gli ovili della zona, attraversando i vecchi percorsi legati all'attività armentizia ormai in disuso e ormai ricoperti da abbondante macchia mediterranea mostrando il panorama della valle di Bunnari e l'abitato di Osilo. Il segmento presenta una discreta difficoltà, sia per le pendenze (a tratti sino al 35%) sia per la conformazione del fondo del sentiero.
  2. Prosegue da San Lorenzo e, attraversando la Valle dei Mulini, raggiunge località Pirastreddu. Attraversato l'abitato di San Lorenzo il percorso riprende circa 100m a valle dell'omonima chiesa (250 m.s.l.m.) procedendo in direzione Nord Ovest per 2,3 Km in discesa fino a raggiungere la sua conclusione a Pirastreddu (62 m.s.l.m.) in corrispondenza della vecchia scuola elementare. Il percorso ha una pendenza media del 10% e costeggia sulla sinistra la SP 72 e sulla destra il rio San Lorenzo lungo il quale vi sono i resti di numerosi impianti di molitura idraulica abbandonati nel dopoguerra. Il sentiero si integra con la rete dei sentieri rurali del comune di Sassari che collegano le zone di Logulentu e Fonte Barca con la periferia cittadina e sono oggetto di frequentazione da parte di sportivi ed escursionisti.

                                                             Dal sito di Forestas: www.sardegnaforeste.it